La Rinascita, 14 gennaio 2005

 



Il compagno Bruno

Note in libertà di Gaetano Liguori

“Un punto di incontro e di accoglienza, un luogo dove la musica era di casa, dove le persone si conoscevano e si accettavano con il loro modo di essere e con le loro diversità, accomunati dalla passione per il jazz, il blues, il rock, i cantautori...”. Con le parole di Fabio Treves apro la mia rubrica per l’anno nuovo parlando di un libro appena uscito che ricorda uno straordinario personaggio, purtroppo prematuramente scomparso e un luogo dove si faceva musica in piena libertà. Bruno Morani e Spazio Musica a Pavia. Un’avventura iniziata quasi per gioco come dice Daniela Bonanni, compagna di vita e di avventure di Bruno, che ha raccolto in più di 500 pagine ( Spaziomusica/Spaziobruno, Ferro editore 2004 – 15 euro) le testimonianze di 279 persone che hanno scritto, da Ligabue a Guccini, Max Pezzali, Gene Gnocchi per questo libro di ricordi e di musica.
Ho la precisa convinzione che, se Bruno fosse vivo lotterebbe insieme a noi. Può sembrare uno slogan, ma mai come in momenti come questi si sente la mancanza di compagni veri come lo era Bruno. Penso che il suo lato ludico “ risate, bevute, mangiate etc...” sarà senz’altro ricordato da tutti i musicisti che sono passati da Spaziomusica.
Io voglio, anche per il mio ruolo attuale ( solo per un breve periodo naturalmente), ricordare il Bruno compagno militante. Come quella volta che tornai dal Nicaragua ( sandinista naturalmente). Decidemmo di fare un concerto celebrativo nel decimo anniversario della Rivoluzione. Bruno costruì una bandiera “rocha y negra” che esponemmo a mo’ di fondale, solo che la fece tanto grande che non ci stava nel locale. Era magnifica, a tal punto che, neanche a dirlo, me la donò e io feci tutta una serie di concerti con il fondale costruito da Bruno. Al centro campeggiava la scritta “ Que viva Nicaragua” che era anche il titolo del disco che avevo dedicato a quella straordinaria esperienza.
A me piace ricordarlo così, con la bandiera della speranza da una parte e dall’altra il tavolo imbandito con gli immancabili bottiglioni di vino: al centro lui con la sua barba bianca da finto saggio.
Hasta la victoria siempre, dovunque tu sia compagno Bruno”