Passaparola, 14 dicembre 2004

 



“Spaziomusica Spaziobruno”: Daniela Bonanni racconta Bruno Morani, Spaziomusica e anni di vita pavese

Guido Mariani

Un libro per ricordare Bruno Morani e per ricordare l’epopea dell’unico vero rock-blues club di Pavia, Spaziomusica, e dei suoi protagonisti.
E’ finalmente uscito “ Spaziomusica Spaziobruno” / edizioni Ferro, 15 euro), ideato, curato, scritto e vissuto in prima persona da Daniela Bonanni, moglie di Bruno, che ha compiuto un’opera titanica di raccolta di foto, aneddoti, testimonianze, ricordi, locandine sbiadite e fotografie. Un libro corale, imponente, accuratissimo nella confezione grazie anche allo straordinario lavoro dei grafici Luciano Ferro, Cecilia Rossignoli e Sonia Adavastro.
Ma non è la storia di un locale. Perchè Spaziomusica non era e non è solo un locale. E scorrendo le 500 e passa pagine del volume si capisce perchè.
Ci sono le battaglie politiche combattute spesso, per dirla alla Brecht, “ dalla parte del torto” che hanno portato qualche gioia e troppe amare delusioni. Ci sono i musicisti affermati, italiani e internazionali, che ricordano Bruno con una battuta, una lettera, una poesia, una fotografia. “Allora Bruno... in cielo li passano gli Who ?” scrive Ligabue. Mauro Pagani gli rivolge parole commosse: “ ho passato tutta la mia gioventù a suonare nei club, e nessun palasport del mondo vale un buon locale. A casa di Bruno non ho mai smesso per un secondo di essere giovane”.
Massimo Bubola e Freak Antoni lo ricordano con una poesia. “ Riaffiorano alla mente le domeniche pomeriggio trascorse insieme in interminabili grigliate - scrive invece Max Pezzali - le serate trascinate ben oltre l’orario di chiusura a discutere tanto di massimi sistemi quanto di stronzate senza senso, le spaghettate a casa sua e di Daniela in un’atmosfera di serenità ed allegria irripetibili”. Per Francesco Guccini “ Le barbe sono tante; forse gli uomini dietro la barba , meno...”
E poi scorrono i grandi del blues, del rock e del jazz: Matt “Guitar” Murphy, John Hammond, Louisiana Red, R.L.Burnside, Joe Ely, Lee Konitz... Sono tutti passati da Spaziomusica , si sono tutti incontrati ( e forse scontrati) con Bruno.
E poi i tanti gruppi pavesi che hanno trovato sul palco di Spaziomusica la porta d’accesso al mondo della musica, chi scoprendo una professione e chi solo un divertimento. Non mancano i frequentatori, disturbatori, le compagnie, chi c’era tutte le sere, chi ci passava una volta ogni tanto. Ci sono le jam session, le sbronze, le liti, il blues e il sesso...
Su tutto l’amicizia.
E’ la storia, narrata a più voci, di quasi vent’anni di vita pavese, una generazione di ragazzi, di giovani e meno giovani che forse non si sarebbero mai incontrati se non ci fosse stato Spaziomusica. Se non ci fosse mai stato Bruno.
“Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate finisce che sentite la mancanza di tutti”. E’ il celebre epilogo de Il giovane Holden di Salinger.
Ma questa storia andava raccontata. A costo di morire di malinconia.